Approfondimenti. René Berthier, "Bakounine, l’Etat et l’Eglise"
da Réfractions, n° 7, settembre 2005.
Traduzione di Ario Libert
La genesi dello Stato
L’approccio alla genesi dello Stato presso Bakunin differisce da quello di Marx, senza che si possa dire che vi si opponga. Bakunin suggerisce che lo Stato è il risultato dell’appropriazione del potere da parte di un gruppo già costituito ed organizzato. È che il potere è la condizione dell’esistenza di una società di sfruttamento. L’atto originale della formazione dello Stato è la violenza. I primi Stati storici sono stati costituiti dalla conquista di popolazioni agricole da parte di popolazioni nomadi: "I conquistatori sono stati in ogni tempo i fondatori degli Stati, ed anche i fondatori delle Chiese". Lo Stato è "l’organizzazione giuridica temporale di tutti i fatti e di tutti i rapporti sociali che derivano naturalmente da questo fatto primitivo ed iniquo, le conquiste" che hanno sempre "come scopo principale lo sfruttamento organizzato del lavoro collettivo delle masse asservite a profitto delle minoranze conquistatrici". La violenza è dunque l’atto costitutivo del dominio di classe, lo sfruttamento il movente.
Stato attraverso la comparsa delle classi sociali e lo sviluppo del loro antagonismo, per Bakunin, le classi non possono costituirsi in origine altrimenti che attraverso un atto di violenza o di conquista che coincide con la formazione dello Stato: "Le classi non sono possibili che nello Stato".
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